Grande successo di pubblico per lo spettacolo "Più forte del destino, tra camici e paillette, la mia lotta alla sclerosi multipla" in scena al teatro Cilea di Napoli. Monologo scritto e interpretato da Antonella Ferrari, attrice e ballerina nota per fiction e film, tratto dal suo omonimo libro e interamente basato sulla sua vita e sugli stereotipi che spesso accompagnano i disabili. La Ferrari, a cui diagnosticarono la sclerosi multipla all'età di 23 anni, è riuscita, con coraggio, ironia e la giusta dose di cinismo a raccontare il dramma della malattia con leggerezza. Un'ora e mezza in cui l'attrice affronta gli effetti più devastanti della malattia con battute e freddure. "Ho portato in scena la mia disabilità per la prima volta con tanta ironia - ha detto l'attrice - perché la gente, in uno spettacolo in cui si parla di dolore, si aspetta retorica e tristezza. E invece, 'Più forte del destino' è un inno alla vita. La gente non è ancora abituata a ridere di disabilità, invece da sempre, a ridere di se stessi sono proprio i disabili". "Sulla sclerosi multipla sono stati fatti molti passi in avanti, si aprono nuove frontiere e un nuovo scenario terapeutico per i pazienti con forme progressive, pazienti che sino ad oggi erano il nostro cruccio perché rispondevano molto male alle terapie", afferma, a margine dello spettacolo, Simona Bonavita, professore associato di neurologia alla Seconda università di Napoli. "Negli ultimi anni la qualità della vita dei malati di sclerosi multipla è decisamente migliorata grazie alle ricerche effettuate in questo campo: pensate che con alcuni farmaci i pazienti non devono più sottoporsi alle cosiddette terapie iniettive mostrando anche gli effetti neuro protettivi. Questa è una grande notizia - sottolinea - perché gli effetti del teriflunomide sono eccezionali. E' risaputo che la disabilità dei malati di sclerosi multipla dipende dalla neurodegenerazione, da ciò l'enorme fonte di speranza". "Credo che Antonella Ferrari sia riuscita a dare un colore a quello che fa durante lo spettacolo - afferma Enrico Piccinini, general manager Sanofi Genzyme Italia e Malta - passando da un'ironia sicuramente profonda a un coinvolgimento e una profondità di concetto veramente incredibile, questa è la ragione per cui da anni supportiamo Antonella in questo spettacolo in tour per l'Italia". "Sono due i veri obiettivi dello spettacolo - continua Piccinini - far conoscere la malattia e trasmettere ai malati la forza di riuscire a convivere meglio con una patologia così fortemente defaticante".