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Parte da Sorrento la via rosa del vino

Inaugurazione a Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, con il sindaco Giuseppe Cuomo e l'amministratore delegato della Fondazione, Gaetano Milano.


I vini rosati oggi non hanno nulla in meno dei rossi e dei


La manifestazione ha avuto il patrocinio del Comune di Sorrento e della Regione Campania, partnership di Ais Campania; sponsor: Vetreria Etrusca, Brevetti Waf, Rete per il packaging sostenibile: 100% Campania, ABC Travel, Villa Fiorentino, Mormile,,Pourquoi Me, Banca di Credito Popolare, filiale di Torre del Greco.

La presidente ha appoggiato la proposta di definire rosato e non rosé il vino italiano, avanzata nel corso della tavola rotonda che si è svolta al Grand Hotel Europa Palace di Sorrento dedicata al connubio rosé-pizza.

Nel corso della kermesse sono stati individuati gli obiettivi da raggiungere per dare al vino rosato italiano lo slancio che sicuramente merita.


Si è stabilito di impegnarsi tutti insieme, affinché il rosato possa diventare un vino "gastronomico", in abbinamento ufficiale con la pizza, e con il pomodoro nel ruolo di anello di congiunzione. Deve divenire un punto di riferimento ben preciso, con congruo ritorno in termini di richiesta da parte dell'utenza: chiara l'impostazione del giornalista enogastronomico Luciano Pignataro.

Si deve puntare sulla qualità per giungere ad una crescita che possa essere sostanziale, di immagine ed economica; serve un impegno collettivo per permettere al rosato di conquistare un proprio ruolo definito e maggiore considerazione sul mercato internazionale ed estero, dove vi è già una confortante richiesta in continuo aumento, partendo dagli USA.

Adeguata promozione per i prodotti italiani che hanno raggiunto livelli alti di competizione con la Francia detentrice del primato nell'export e l'Italia alle sue spalle.

Una manifestazione partita già famosa, quella di Sorrento Rosé, pur al suo esordio, grazie all'impegno delle produttrici e delle ristoratrici e di tutte le altre donne del Vino.

Oltre 60 produttrici coinvolte ufficialmente, su 750 donne del vino italiane; in più quelle straniere. Tutte insieme, hanno chiesto maggiore dignità per i rosati che oggi meritano un ruolo di prestigio, in considerazione dell'aumentato livello qualitativo e, così come indicato dalla responsabile della Delegazione campana Lorella Di Porzio, "un'offerta in termini di prestazioni e caratteristiche, vasta e variegata, dalle ampie potenzialità, che consente un'ampia oltre che versatile possibilità di connubi di sicura riuscita".

La kermesse enoica ha permesso pure di smontare ad una ad una le tante dicerie che da sempre penalizzano l'immagine del vino rosato ed ha visto formarsi una coalizione a favore del rosato, composta da esperti ed addetti ai lavori. La madrina di "Sorrento Rosé", chef televisiva ed imprenditrice nel settore gastronomico Linda Bastianich; assolutamente a favore anche lo chef pizzaiolo Antonino Esposito, che lo serve in simbiosi con la sua ultima creazione di pizza d'inizio estate. Pure Nicoletta Gargiulo, forte della sua competenza specifica in quanto presidente Ais Campania ha evidenziato come sia da considerare azzeccato e vincente l'abbinamento con il panuozzo gragnanese e con altri prodotti rustici da forno, oltre che con pizze robuste, soprattutto farcite con salumi ed insaccati territoriali. La responsabile regionale dell'Ais ha inoltre parlato con evidente soddisfazione del sensibile aumento di richiesta della presenza del sommelier nelle pizzerie, ormai una figura sempre più indicata, che fa la differenza tra un locale e l'altro.

Sensibile alle chances del rosé di livello superiore, anche la nota esperta e ristoratrice Livia Addario Iaccarino, dello stellatissimo Don Alfonso 1890, ristorante esclusivo numero uno in Italia e quinto del Pianeta a giudizio della clientela mondiale, pluripremiato a ragione dai clienti entusiasti, altrettanto eccellenti, che ne hanno fatto un mito.

"Il vino rosato deve puntare all’eccellenza qualitativa: grazie alla sua versatilità, le nostre migliori produzioni possono accompagnare diversi piatti gourmet" - ha affermato l'enogastronoma, a commento di quanto esposto dalla presidente Cinelli Colombini: "Le nuove tipologie nascono come vini premium e maturano spesso in fusti di rovere, meritano quindi a pieno titolo di essere prese sul serio".

L'aumento più interessante per la nostra economia, in quanto anche costante, è quello negli Stati Uniti che lascia spazio a notevoli speranze di una sensibile lievitazione della richiesta. Speranza confermata dalla Bastianich, chef e titolare di una catena di ristoranti italoamericana ed ancora di più dalla presenza significativa ma discreta ed attenta, all'evento inaugurale, della console generale USA Mary Ellen Countryman, sostenitrice dei rosati e fine intenditrice in campo enoico.

Ha suscitato vivo interesse tra la folta e qualificata platea, l'intervento alquanto diretto ed esplicito di Antonino Esposito

incentrato sulla tracciabilità degli ingredienti incominciando dagli impasti delle pizze, laddove ha sollecitato la chiarezza nell'informazione al cliente, nel rispetto dell'etica e dell'onestà. Antonino ha spiegato che alcuni impasti richiedono più ore di lievitazione per le farine usate mentre ad altre farine ne bastano meno, di conseguenza il tempo di lievitazione non è indicativo della qualità. Le tanto decantate lunghe lievitazioni, non vanno considerate indispensabili per un buon impasto, ma lo sono se vengono impiegate farine dure invece di quelle cosiddette deboli che abbisognano di meno ore di lievitazione.

Ha spiegato pure come un semplice cliente senza preparazione specifica in materia, può valutare se una pizza è buona e soprattutto salutare.

"Va degustata lentamente, spicchio dopo spicchio, al pari di un calice di vino, diffidando se quando si intiepidisce e poi si raffredda la masticazione e la deglutizione diventano difficili. Notate se rimane gustosa, appetitosa, invitante fino all'ultimo boccone, così come il vino all'ultimo sorso" - ha suggerito Antonino, stimolando nello specifico il qualificato pubblico presente - 50 giornalisti di settore accreditati e molti altri esperti a vario titolo - ed un particolare i rappresentanti dei Media il cui compito è anche di sollecitare l'utenza ad una maggiore attenzione sulle indicazioni degli ingredienti contenuti; nel caso specifico delle farine, l'acido ascorbico ed il solfato di potassio e non soltanto. Occhio inoltre al tipo di raffinazione che spesso priva le farine di elementi fondamentali per la nutrizione e per la tutela della salute. Ed ha richiamato l'attenzione pure sul fondamentale ruolo svolto dai piccoli molini che producono farine di grande qualità; queste, in quanto artigianali, non possono avere sempre lo stesso grado di umidità e caratteristiche costanti e per tale motivo devono essere usate da pizzaioli competenti. Quindi, finiscono con l'essere adoperate solo da chi ha un'ottima preparazione, mentre quelle industrializzate, prodotte dai "giganti", rendono facile il compito dei pizzaioli meno esperti, ma sacrificano spesso l'alta qualità ed usano tipi di raffinazione non sempre rispettosa della tutela dei nutrienti e che possono influire sullo sviluppo di intolleranze alimentari, per non parlare dei conservanti usati per allungare la scadenza.

Hanno preso parte alla tavola rotonda anche le autrici del libro "La Buona Pizza" Tania Mauri e Luciana Squadrilli.

Sì è distinta tra gli ospiti, la delegazione delle Women of Wine della Croazia, organizzatrici del Pink Festival di Zagabria, evento di successo.

All'inaugurazione a Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento, il sindaco Giuseppe Cuomo e l'amministratore delegato della Fondazione, Gaetano Milano.

"Il rosè ci consente di scoprire sapori nuovi, insieme alle eccellenze del cibo del nostro territorio", ha affermato il primo cittadino, salutando con entusiasmo la scelta di Sorrento quale location per la seconda edizione della manifestazione, nel 2018, a taglio squisitamente enoturistico, che vedrà maggiormente impegnate le produttrici e, ci si augura, terrà maggiormente presente l'importanza di un adeguato coinvolgimento degli albergatori, ristoratori, commercianti e dei soggetti della movida della Penisola sorrentina.

Nell'occasione, mostra fotografica sul mondo del vino, musica dal vivo a cura dei Mojis, presentazione Album "Migrations".

Dedicato alla madrina ed a tutte Le Donne del Vino, l'applaudito ricevimento sulla panoramicissima terrazza dell'Europa Palace firmata dalla chef Marina Ramasso e dallo chef resident Aniello Valestra a capo della sua Brigata: Giuseppe Criscuolo, Francesco Scarpato, Pasquale Schettino, Armando Montagna e maître Salvatore Caputo, sotto l'egida dei titolari Salvatore ed Annamaria Ercolano, e la direzione di Raffaele Ercolano.

Riuscita anteprima gastronomica, da Acqu ' e sale, curata da Antonino Esposito e dal suo chef resident Gennaro Vingiano con tutta la brigata di Cucina e Pizzeria e l'impegno dell'efficiente personale di Sala.

La cena di gala preparata dagli studenti del San Paolo, con la guida di Peppe e Federico Aversa dello stellato Il Buco e dei docenti dell'istituto di Sorrento.

Impegnate in modo particolare, per l' Abruzzo: Aurelia Mucci (Cantine Mucci), Marina Cvetic (Tenuta Masciarelli), Caterina Cornacchia (Barone Cornacchia), Valentina di Camillo (Tenuta I Fauri).

Basilicata: Carolin Martino (Casa vinicola Armando Martino), Tiziana Mori (Re Manfredi).

Emilia Romagna: Milena Falcioni (Podere dell’Angelo), Gaia Bucciarelli (Santa Giustina).

Friuli Venezia Giulia: Elisabetta Foffani (Agricola Foffani), Alberta Maria Bulfon (I vini di Emilio Bulfon), Elisabetta Puiatti (Villa Parens), Anna Brisotto (San Simone di Brisotto), Antonella Cantarutti (Cantarutti Alfieri), Annette Lizotte (Tenute Tomasella), Giulia Bianchini (Forchir).

Lombardia: Pia Donata Berlucchi (Fratelli Berlucchi), Ottavia Giorgi di Vistarino (Conte Giorgi di Vistarino).

Piemonte: Elena Bonelli (Ettore Germano), Laura Zavattaro (La Scamuzza), Silvia Castagnero (Silvia Castagnero), Ivana Brignolo Miroglio (Tenuta Carretta), Michela Marenco (Marenco), Magda Pedrini (Magda Pedrini), Mariuccia Borio (Cascina Castlèt).

Puglia: Francesca Bruni (Vetrere), Romina Leopardi (Tenute Rubino), Maria Chiara MInoia (Cantine Fiorentino), Sonia Imperatore (Imperatore), Maria Teresa Basile e Marzia Varvaglione (Varvaglione Vigne&Vini), Marianna Cardone (Cardone), Sabrina Soloperto (Soloperto), Renata Garofano (Garofano Vigneti e Cantine), Anna Gennari (Consorzio Produttori Vini), Tiziana Mori (Castello Monaci), Maria Teresa Vallone (Vallone), Marika Maggi (La Marchesa), Roberta d’Arpa (Paolo Leo), Barbara Mottura (Mottura), Lenka Niedobova (Apollonio),

Sardegna: Valentina Argiolas (Argiolas), Elisabetta Pala (Pala).

Sicilia: Roberta Urso (Cantine Settesoli), José Rallo (Donnafugata), Roberta Urso (Mandrarossa), Valentina Nicodemo (Judeka).

Toscana: Maria Giulia Frova (Il Corno), Maria Antonietta Corsi (Castello di Querceto), Antonella D’Isanto (I Balzini), Tiziana Frescobaldi (Marchesi de’ Frescobaldi), Annabella Pascale (Tenuta Artimino), Donatella Cinelli Colombini (Casato Prime Donne).

Trentino Alto Adige: Maddalena Nardin (Villa Corniole), Elena Walch (Elena Walch), Roberta Giuriali (Maso Martis), Barbara Mottini Scienza (Vallarom), Camilla Lunelli (Ferrari), Chiara Simoni (Cantine Monfort), Christine Endrici Kemmler (Endrizzi), Judhit Rottensteiner (Hans Rottensteiner), Lucia Letrari (Letrari), Romina Togn (Gaierhof), Elisabetta Donati (Marco Donati).

Veneto: Nadia Zenato (Zenato), Alessandra Boscaini (Masi Agricola), Nunzia Sarpone (Bortolomiol).

Allestimenti a Villa Fiorentino realizzati da Rete per il packaging sostenibile: 100% Campania con materiale ecosostenibile e con cartone riciclato, insieme a Brevetti Waf, ha realizzato le spumantiere riciclando gli scarti dei supporti siliconi delle etichette autoadesive.

Fotografia della kermesse, firmata da Luigi Coppola.

"Dal 1988 riunite in un’associazione senza scopi di lucro, Le Donne del Vino perseguono come obiettivo principale la diffusione della cultura del vino e sostengono il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino" - spiega la delegata regionale per la Campania Lorella Di Porzio. "Le associate sono 750, tutte unite da principi ed obiettivi comuni: produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornali

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