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A SALA ICHOS FINO A DOMENICA 4 MARZO "UN CAPITANO", OPERA SUL MARE E I MIGRANTI





Nell'ambito della residenza teatrale Le Idi di Giulia, Sala Ichòs ospiterà quattro differenti spettacoli scritti o diretti da Giulia Lombezzi.


Si comincia il 2 marzo con Un Capitano. Duecento mila chili sulle spalle (in replica fino al 4 marzo), scritto da Giulia Lombezzi e Amr Abuorezk, interpretato da Ivano Russo, per la regia di Eleonor Gusmano. Lo spettacolo, prodotto dal collettivo Asilo dei Lunatici, è tratto dalla vera storia di Abuorezk, è arrivato semifinalista al PREMIO SCENARIO USTICA 2017 ed è vincitore del premio speciale Riviera dei Monologhi.


Nell'estate del 2006, durante i mondiali di calcio, Amr A., 21 anni, decide di tentare la traversata per mare dalla Libia all'Italia. Amr è un pescatore,conosce il mare fin da quando era bambino. In Egitto guadagna assai poco e potrebbe solo pescare per tutta la vita, ma il suo spirito curioso e brillante e la sua voglia di scoprire il mondo lo spingono inesorabilmente a cogliere ogni richiamo all'avventura, a cercare uno strappo nella rete della quotidianità, a tentare di andarsene come i suoi fratelli, per capire cos'altro può diventare fuori dal contesto abituale. Il viaggio inizia. Immediatamente Amr si rende conto che gli scafisti non sono adeguati a guidare la barca. Gli incidenti si sommano, la tensione cresce e il tempo scorre via senza pietà. Amr capisce che deve fare una scelta: non farsi avanti e lasciarsi andare come gli altri nelle mani di tre incapaci, o mettersi lui stesso alla guida della barca. Lui, che è sempre stato quello che gli ordini li prendeva. Lui, che è sempre stato molto portato per il mare. Lui, che è sempre stato secondo e mai capitano. Così respira, e sceglie di prendersi la responsabilità di 144 uomini, che da massa di sconosciuti diventano la sua ciurma. Ma non sa che questa scelta se la porterà addosso ben oltre il mare, fino all'arrivo sulla terraferma, dove un'improbabile coincidenza calcistica lo porterà a dover scegliere ancora una volta tra l'attesa e l'azione.


Gli aspetti dell’avventura vissuta da Amr su cui ho voluto soffermarmi sono stati l'inaspettata occasione per un ragazzo qualunque di diventare in pochi minuti un “eroe inconsapevole” responsabile della vita di altre persone, il sentore di incompletezza che l’ha portato ad abbandonare un futuro certo di “triglie seppie gamberi e sgombri” come marinaio nel suo paese natio e a mettersi in viaggio per ricercare la sensazione di essere invece “tutto intero nello stesso posto” e la difficoltà e allo stesso tempo necessità per ognuno di noi di rimanere in contatto con il proprio mondo sommerso, di memorie, sogni e speranze.


Amr è egiziano e la sua avventura può facilmente essere ascritta tra le tante storie di migrazione che caratterizzano il nostro secolo. Il nostro desiderio è stato però quello di raccontare in primo luogo l’avventura di un ragazzo, il desiderio di riscatto e la sua crescita, resa particolarmente difficile dalle condizioni di una barca pilotata da incompetenti, dai compagni di viaggio numerosi e spaventati, dalla sete e dalla controversa accoglienza sulle coste della Sicilia.


Ho scelto che la messa in scena di questa storia si sviluppasse attraverso l’uso di pochi oggetti scenici, di manifattura artigianale, un mare di cellofan e alcuni busti e frammenti di manichini come sommersi e coperti da terra proveniente del fondo del mare, tutto intorno ad una scala, che durante la narrazione si trasformi talvolta in nave, in rotaie di un treno, e in albero maestro su cui Amr possa arrampicarsi per vedere al di là, nel tentativo di superare se stesso e le sue ambizioni. Insieme al protagonista, per aiutare a Amr a far venire alla luce il progredire dei fatti che lo portarono a essere un capitano di terra e di mare, c’è Ivano, suo alter ego, primo testimone e si capirà interprete stesso della storia, che anche lui a sua volta per primo ascoltò quando Amr decide di raccontarla.


Un capitano è una storia d’avventura, di attesa, di azione, di calcio e di mare, di incoscienza, tecnica, superstizione e scommessa. Una storia che è stata semi nascosta dentro di lui per dieci anni. È la storia del fatto che a volte si può decidere di trovarsi sia al posto, che al momento giusto.


Ma soprattutto, è la storia di cosa vuol dire prendersi una responsabilità per chi la vive e per chi la ascolta.


Per questo speciale mese di Marzo, sono previsti due mini abbonamento:

Speciale Mini Abbonamento 2 Spettacoli 15 €

Speciale Mini Abbonamento 4 Spettacoli 25 €


Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in navetta! L'autobus preleverà gli spettatori a Napoli il sabato alle ore 19:45 e la domenica alle 18 a piazza Borsa (adiacenze fermata metropolitana) e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa. Il servizio è gratuito ed è possibile effettuare la prenotazione (sempre durante la settimana, entro e non oltre le ore 12 il sabato e la domenica), tramite whatsapp al numero 329 6264 545, indicando il cognome e il numero di passeggeri.

Giorni e Orari: venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 19



Un capitano Duecento mila chili sulle spalle dalla vera storia di Amr Abuorezk

con Ivano Russo scritto da Giulia Lombezzi e Amr Abuorezk

regia Eleonor Gusmano

musiche originali Alessandro Romano disegno luci Paco Summonte grafic designer Ania Rizzi Bogdan photo di scena Aksinja Pollock Bellone tecnico video Tommaso Romano


SPETTACOLO semifinalista PREMIO SCENARIO USTICA 2017 e vincitore del premio speciale Riviera dei Monologhi

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