Sabato 24 marzo 2018 ore 21,00
Teatro Bolivar - Materdei Napoli
Sul palco il grande Matthew Lee nel suo Piano Man Tour, ennesimo appuntamento di spessore artistico, che conferma il teatro di Materdei promotore di concreta divulgazione artistica. Con questa ennesima scelta di alta qualità, infatti, il Bolivar ribadisce la predisposizione nei confronti del Territorio e il suo ruolo di teatro presente nella realtà cittadina. Si conferma altresì teatro dalle molteplici proposte, ovvero con capacità idonee a soddisfare le aspettative di un pubblico eterogeneo, e di una platea esigente.
“Pianoman”, il nuovo lavoro discografico di Matthew Lee, è un album che punta ad essere un originale viaggio,
coinvolgente quanto affascinante, nell’universo sonoro dell’autore, laddove tecnica ed anima diventano un piacevole ed armonioso tutt’uno, come si evince dalle dodici canzoni dell’album che presentano sonorità supercontemporanee ed atmosfere vintage; ad esse si aggiungono due sorprendenti brani strumentali e tre interludi, questi di solo piano.
Pianoman viene sinteticamente, eppure in maniera esauriente, definito “un vero e proprio tentativo di ‘Musica totale’, un caleidoscopio di stili”, giacché nell’album convivono più generi di musica, da quella classica al pop, il rock, il soul, lo swing, il country, il blues, ancora, la melodica, fino alla canzone d’autore e tanto altro. In tutto questo, i vari generi risultano reinventati ed amalgamati dal rock’n’rolltouch di Matthew, originale quanto inconfondibile, come un marchio di fabbrica distintivo ed elettivo.
Matthew spiega: “Credo che Pianoman mi rappresenti completamente… In questo album ho messo le mie passioni, le mie influenze, i miei amori, insomma davvero tutto me stesso…. Insieme a Nicolò Fragile, che lo ha prodotto, abbiamo deciso di utilizzare la mia band, per riuscire a trasferire anche su ‘disco’ l’energia e l’entusiasmo dei miei concerti dal vivo”.
“Ne scaturisce un inconsueto quanto inedito mix di divertimento essenziale ed allo stesso tempo di emozioni che scuotono il corpo sollecitando mille eterogenee vibrazioni, a liberare anima e sensi, un mondo frizzante, travolgente, entusiasmante;” laddove i cardini sono costituiti appunto dal pianoforte e dalla voce, quali protagonisti e fonti generatrici di sensazioni uniche ed irripetibili.
Ad 11 anni al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro, Matthew Lee impara a suonare il piano. Dalla musica classica al Rock and roll il passo è veloce. L’influenza di Elvis Presley è forte e i dischi del padre hanno un effetto contagioso sul ragazzo che indirizza le sue energie su essi.
A 20 anni ospite di Domenica In, poi a Speciale per me di Renzo Arbore, sempre su RaiUno.
Nel 2003 arriva la vittoria al Premio Calamo d'Oro per la musica moderna.
Nel 2005 applaudito protagonista al Concerto di Capodanno davanti a 150mila spettatori acclamanti a Roma, in Piazza Esedra. Quindi l’invito da parte di Maurizio Dinelli e Beppe Carletti per aprire i concerti dei Nomadi, che produrranno successivamente l'album di debutto Shake nel 2006; quindi, con Red Ronnie, prima al Motor Show di Bologna, e al Roxy Bar. Ed arrivano pure i concerti internazionali in tutta Europa.
Suona il piano per lui è molto più di uno strumento: lo suona in tutte le maniere immaginabili ed inimmaginabili, in assoluta sintonia, in effettiva comunione. Di più: in un tutt’uno uomo/pianoforte, per un’armonia completa che non può non mietere scroscianti applausi ed ovazioni: con i piedi, con i gomiti, da sotto la tastiera o anche con le spalle voltate allo strumento dunque, con perfetta consapevolezza e conoscenza.
Matthew va oltre i classici del Rock and roll e i brani di sua composizione: rielabora brani storici della musica italiana come Nel blu dipinto di blu, dando loro nuovo slancio ed intensità inedite.
È tempo d'altri tempi (Carosello Records), singolo, viene pubblicato nel 2014. “Il suo scopo è far rivivere il suono un po' selvaggio del pianoforte rock 'n roll, un ritmo che ha fatto la storia della musica” - spiega.
L’ anno seguente, nel 2015 pubblica la cover del meraviglioso L'isola che non c'è, di Edoardo Bennato e il 31 luglio, stesso anno è vincitore con la canzone È tempo d'altri tempi, della sezione giovani del Coca-Cola Summer Festival.
Questa sera, ascoltarlo al Bolivar si rileverà un’occasione imperdibile per chi ama la musica, declinata con genialità oltre che con incredibile, meravigliosa passione