Descrivere i modelli di leadership emergenti, immaginare un management adattabile alle esigenze di innovazione tecnologica, presentare dati aggiornati per contribuire al dibattito sul tema della leadership, e di quella al femminile in particolare. Sono tra gli obiettivi della nuova indagine realizzata da QUADRIFOR (www.quadrifor.it), presentata nei giorni scorsi a Milano nell’evento "GENDER DIVERSITY E LEADERSHIP NELL'ERA DIGITALE”.
L’indagine, dal titolo “Gender Diversity e Leadership ai tempi della digitalizzazione”, delinea identikit, ruolo, saperi, possibili modelli di leadership, organizzazioni e visioni del futuro della donna manager e middle manager. Qualche numero: la donna che si iscrive ai corsi di formazione è mediamente più giovane (42,6%), più istruita e più preparata e questo in quasi tutti i Paesi europei. Più presente nelle imprese di maggiori dimensioni e, in Italia, al Nord, in Lombardia soprattutto, per il 13,5% nelle Risorse Umane, per il 27,7% nella Amministrazione, Finanza e Controllo di gestione e per il 23,6% nel Marketing e Comunicazione. Il ruolo prevalente risulta essere quello di People Manager: il 71,1% delle donne manager, 7 su 10, ha una diretta responsabilità su un team di collaboratori. Differente anche la percezione del ruolo ricoperto: le donne privilegiano tra gli elementi di soddisfazione lavorativa quelli qualitativi, legati alla propria mansione, mentre i colleghi uomini quelli legati al riconoscimento del loro impegno e della loro capacità competitiva. Insoddisfatte sul lavoro invece, sempre per le note ragioni legate alla difficoltà di riconoscimento del proprio ruolo e di progressione di carriera rispetto ai colleghi. Le donne, poi, hanno un diverso approccio al lavoro, con diversità che è opportuno valorizzare e gap di competenze digitali e scientifiche, invece, come si evince dai numeri, ancora da colmare.
E infatti tra gli scopi di Quadrifor quelli di contribuire a diffondere una, più che moderna, proiettata al futuro, cultura d'impresa, con la sua offerta formativa innovativa, e di favorire un accrescimento della competitività delle imprese, anche e soprattutto delle piccole e medie imprese, vera e propria nervatura del Sistema-Italia. Ed è assolutamente urgente intervenire sul digital gap: del 55,7% di laureate, solo il 24,9% sono laureate nel campo ICT e ancora meno, solo il 13,0%, lavora in ambito digitale. promuovere quindi una cultura dell'innovazione, ma contribuire a delineare, nel contempo, modelli evolutivi di organizzazione del lavoro. Anche a partire, perché no, dai plus di un modello di leadership femminile che emerge come più inclusivo, aperto, plurale, orientato alla formazione continua, creativo.
Queste le conclusioni del panel dell'evento Quadrifor del 12 novembre scorso, oltre a ribadire il ruolo centrale delle Parti Sociali e dei corpi intermedi nel contribuire ad immaginare e delineare policy mirate. A comporlo, la Presidente dell'Istituto, Rosetta Raso, Il Direttore Roberto Savini Zangrandi e il suo Responsabile per la Formazione Pierluigi Richini, insieme aile qualificate professioniste e manager di rilievo nazionale intervenute al talk moderato da Monica D’Ascenzo, giornalista de Il Sole 24Ore: Maria Cristina Galgano, AD Gruppo Galgano, Giulia Amico di Meane, Director Talent Garden Innovation School Italy e Carlamaria Tiburtini, HRBP Commercial & Sales, Programs Communication Diversity and Inclusion Leader AVIO AERO. Tutti e tutte, pur nelle differenti visioni legate al tipo di formazione e di ruolo, concordi su un medesimo necessario percorso di acquisizione di una maggiore consapevolezza da parte delle donne del proprio valore, di superamento del gap di know how scientifico e tecnico, di valorizzazione delle differenze che se accolte nei board aziendali apportano, eccome, valore. Anche economico.
Il Research Paper di cui a questo articolo così come gli altri studi prodotti dall'Istituto sono disponibili sul sito di Quadrifor.