Giancarlo Della Volpe, attore regista, classe 1996, figlio di una Napoli il cui cuore batte tra i Quartieri Spagnoli e Santa Maria di Costantinopoli, e soprattutto figlio di un posteggiatore che aveva tra i suoi cavalli di battaglia i classici del canzoniere napoletano.
Tra i suoi ultimi lavori come regista ci sono: “La vita di Davide”, attualmente in lavorazione, con la partecipazione di Francesco Nicotra. A breve uscirà il suo cortometraggio intitolato “Cambio per la mia libertà” per la cui realizzazione il 24enne regista ha potuto contare su numerosi sponsors che hanno creduto nel suo progetto e lo hanno aiutato concretamente nella realizzazione della pellicola.
Per le riprese, Carlo Della Volpe si è fatto affiancare dagli aiuto registi Gianluca De Pietro e Vincenzo Trapani. Fra gli altri componenti della squadra troviamo il direttore della fotografia Lino Di Benedictis, il fonico Salvatore Trapani mentre il ruolo di protagonista è stato affidato a Giuseppe Bianco.
Da bambino sognavi di fare l’attore?
No, fin da quando avevo 11 anni il mio sogno era di entrare nelle forze dell'ordine della Polizia di stato, ma la mia situazione familiare non me lo ha mai permesso.
Allora come è nata la passione per il cinema?
Grazie a mio padre. Lui era un vecchio posteggiatore di Napoli, cantava nei ristoranti dei Quartieri Spagnoli perchè amava la canzone classica Napoletana, e aveva una grande passione per il cinema e il teatro. Lui ci ha insegnato tanto soprattutto il rispetto verso gli altri. E ci ha fatto capire il valore di una persona: con due gambe amputate ha continuato a cantare nei ristoranti. Mi ripeteva spesso che per fare cinema c’è bisogno di tanti soldi, e anche se con lui non andavo molto d'accordo oggi vorrei che fosse qui con me per fargli vedere che la mia vita è cambiata proprio grazie a lui. Quando lui è finito mi sono detto <<adesso come adesso non voglio mollare, voglio dimostrargli che si sbagliava>> e così ho scoperto un lavoro che amo più della Mia vita.
Il tuo cortometraggio si intitola “Cambio per la mia libertà”. C’è qualcuno che ti ha aiutato a cambiare?
Sono molte le persone che voglio ringraziare a questo proposito; innanzitutto mia mamma, che è la persona che, giorno dopo giorno, mi dà la forza di andare avanti. Poi c’è il Mio Angelo custode, una persona per me molto speciale che lavora alla Questura di Via Medina a Napoli: La Dottoressa Alessandra Esposito. A questa persona devo tanto, per me è stata ed è ancora come una mamma. Grazie a lei ho avuto l’autorizzazione a girare delle scene con le volanti originali della Polizia di stato avverando il mio sogno.
Cosa ti ha spinto a girare questo film?
L’idèa è nata per scherzo ma la convinzione che per ogni ragazzo che commette uno sbaglio, che ruba, che fa una rapina c’è sempre una speranza; si può dare anche a loro una seconda possibilità e si può collaborare con la Polizia. Infine, voglio ringraziare tutti quelli che hanno collaborato attivamente alla realizzazione del mio progetto. Ringrazio gli sponsor del mio lavoro cinematografico: Pan Car Autonoleggio di Giuseppe Panico, L'autofficina di Tommaso Bianco, lo Studio Dentistico di Luigi Vittozzi e lo studio Legale Tramontano.
Hai progetti per il futuro?
Beh sì ho tanti progetti per il futuro proprio perché voglio fare tutto quello che lui non è riuscito a fare.
Senza dimenticare alcuni poliziotti che mi hanno dato tanto come Nicola Pergolese , Pasquale Gentile , Massimiliano Fenza e Sergio di Marco.