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«VI SPIEGO PERCHÉ CON IL ROCK SI CRESCE MEGLIO"


Perché la trasgressione in adolescenza coincide con l’ascolto di musica rock?


Per quale motivo una canzone riesce a farci vivere emozioni forti?

Che rapporto c’è tra psicologia e rock e cosa accade quando il mondo della musica incontra quello dell’adolescenza?



Andrea Montesano, giovane psicologo e chitarrista, ha provato a rispondere a queste domande dando vita al libro “La psicologia del rock. Crescere con la musica in adolescenza” (Alpes, 2017).

Uno strumento pensato per supportare psicologi, educatori, counselor che lavorano quotidianamente a stretto contatto con ragazzi e ragazze ma anche rivolto a genitori e figli che vogliono conoscere e conoscersi meglio attraverso i testi dei grandi miti del rock.


Il volume, disponibile nelle librerie da maggio, sarà presentato in conferenza stampa lunedì 6 giugno 2017 alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli di via Appia Nuova, 427 a Roma.



All’evento parteciperanno Anna Oliverio Ferraris (psicoterapeuta e docente di Psicologia dello Sviluppo presso l’università “La Sapienza”), Ezio Guaitamacchi (critico musicale e docente presso il Centro Professione Musica di Milano) e Jacopo Ratini (cantautore, psicologo, scrittore e docente di Songwriting presso l’Accademia Spettacolo Italia). Modererà l’incontro Vittorio Sammarco (giornalista e docente di comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana).


«L’idea di partenza – spiega l’autore – è stata quella di integrare il mondo della psicologia a quello della musica ascoltata, prodotta e vissuta dai giovani. La musica per loro è recipiente di sentimenti ed emozioni, forma di espressione e quindi linguaggio attraverso il quale comunicare e comunicarsi; è spazio in cui ogni ragazzo custodisce rapporti e storie di vita, che vive sia nel proprio quotidiano sia nelle relazioni interpersonali».


Un volume che spazia dagli studi americani di Bronfenbrenner e di altri padri della psicologia, attraversando i testi di Subsonica, Jovanotti, U2, Baustelle, Fedez ecc. con sempre al centro il vissuto dell’adolescente tra ricerca di identità e ispirazione ai suoi miti musicali.



«La musica -continua l’autore- si inserisce perfettamente come medium nell’incontro fra gli adolescenti e i loro bisogni più profondi di vivere emozioni da (s)ballo.Quando quest’ unione avviene e la musica penetra in maniera prepotente nella quotidianità di un ragazzo, non c’è tempo, luogo, o barriera che possa impedire al ragazzo stesso di viverla attraverso le modalità che sente più adatte a sé. Ecco perché l’ascolto di musica in adolescenza è correlato , all’uso di sostanze psicoattive o alla ricerca di adulti che possano prestare tempo e volontà ad ascoltare i loro bisogni nascosti nel brano di un artista».


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