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AUTUNNO IN CAPPELLA, AL MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO ESPOSTE LE OPERE PER L'UNESCO NAPOLI



NAPOLI. Nell’anno internazionale dello sviluppo sostenibile, promosso e proclamato dalle Nazioni Unite, e con la notizia recente dell’inserimento dell’arte del pizzaiolo napoletano tra i beni patrimonio immateriale dell’umanità, il Club per l’Unesco di Napoli e il suo presidente Fortunato Danise organizzano una mostra al Museo del Tesoro di San Gennaro dal titolo “Paesaggi e Culture”, in via Duomo 149.


L’esposizione si inserisce nel solco delle attività e degli eventi alla Cappella del Tesoro di San Gennaro, a conclusione dell’ottava edizione della kermesse artistica “Autunno in Cappella 2017”: musica, concerti, appuntamenti d’arte hanno contraddistinto l’autunno di Via Duomo.


Ora è il turno di 28 artisti tra fotografi, pittori e scultori, napoletani e pugliesi per l’occasione, di raccontare la città e i paesaggi, la cultura e le testimonianze di turismo eco sostenibile attraverso i loro scatti, le tele, i dipinti e le opere scultoree.


Dal 12 dicembre al 19 dicembre 2017, per una settimana i partecipanti - Renato Aiello, Claudia Amatruda, Loretta Bartoli, Davide Bellagi, Francisco Basile Pascale, Giuseppe Cultrera, Emanuela Danise, Aurora Micieli De Biase, Ruggero Micieli De Biase, Manlio De Pasquale, Vincenzo De Sario, Giovanni Di Cecca, Assunta Fino, Federica Francia, Daniele Galdiero, Vito Gurrado, Pasquale Manzo, Giacomo Stefano Nello Miale, Vitoronzo Pastore, Rogeer Peeraerts, Amedeo Persi, Angelo Perrini, Tony Rizzo, Roberto Sibilano, Danilo Spiteri, Arturo Vastarelli - saranno esposti nell’Appartamento storico del Domenichino, al secondo piano dell’edificio, ingresso con ascensore dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro – Sagrestie.


Tre le sezioni coinvolte, pittura, fotografia e scultura, ma al vernissage del 12 dicembre alle ore 16 non mancheranno momenti di musica e poesia, col reading di Liliana Palermo e Ciro Di Costanzo; omaggi musicali a cura di Roberta Paturzo con i giovani allievi Roberto Sepe al flauto e Francesca Strazzullo alla chitarra; e contributi multimediali, come i due documentari realizzati dai presidenti dei Club per l’Unesco coinvolti, rispettivamente il prof. Fortunato Danise per Napoli e la fotografa Pina Catino per Bisceglie.


Il video della fotoreporter Catino, dal titolo Culti delle Acque e Mito del Sole, con il prezioso corredo fotografico e iconografico, è uno studio che traccia un percorso inedito attraverso i segni che la nostra Terra conserva, rivelandone segreti e i misteri. Un dialogo interreligioso di immagini rappresentato da scoperte archeologiche effettuate in Puglia dall’autrice e dai riscontri nei luoghi sacri del Mediterraneo: Italia, Grecia, Turchia, Malta.


«Gli antichi avevano ben presente la forza vitale dell‘acqua e del sole che, rappresentando il principio di ogni forma di vita, sono stati oggetto di culto preso tutte le civiltà. L’acqua e il sole erano considerati divinità misteriose, alle quali rivolgersi per sopravvivere, come potere di vita e di morte sugli esseri vivente ed è proprio nelle pietre che è racchiuso il loro mistero, lì nasce la storia delle religioni», spiega la Catino.


Il professor Danise, artista, docente di disegno e storia dell’arte, nel suo filmato La Magia del Mare di Napoli ha voluto realizzare un lavoro più artistico che scientifico: una passeggiata da Mergellina al molo Beverello, «piena di simboli come la sirena, i pescatori, la fauna, le canzoni, e quel mare che nel tempo ha visto nascere una città prima greca, poi romana, medioevale, per arrivare ai giorni nostri. Quel mare che Matilde Serao racconta nelle sue leggende e che riporta alla mente visioni romantiche e tragiche come la guerra, quel mare che si vorrebbe di nuovo limpido e cristallino, come era all’origine prima che l’uomo lo profanasse», ricorda Danise.


Le conclusioni del dibattito saranno affidate al Duca d’Andria Don Riccardo Carafa, Vice Presidente della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro, storica e antichissima istituzione del 1600 che comprende i rappresentanti dei sedili napoletani e del popolo, con il compito di amministrare la cappella e il tesoro del santo più invocato e adorato a Napoli.


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