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STORIA DI UN SOPRAVVISSUTO AL SUICIDIO DURANTE UNA CRISI ECONOMICA


Quando si afferma che la vita dei piccoli imprenditori, come quella dei commercianti, è bella ed agiata spesso si racconta una crudele falsità. La verità è che le difficoltà per chi conduce queste attività sono tante e spesso necessitano di essere superate in tempi brevissimi. Appunto il tempo, spesso è proprio questo l'elemento più difficile da gestire perché i debiti contratti ed i tributi, hanno una scadenza e concedono difficilmente proroghe “Sono uno dei tanti italiani, racconta Silvio Buttiglione, che, spinto da un sogno, lasciò la propria terra di origine, per cercare di realizzarlo altrove, partendo con un bagaglio di speranze ed una piccola somma di denaro. Il dramma della mia storia, lunga e complessa da narrare, continua Silvio Buttilgione, riguarda le avversità, persecuzioni ed accanimenti che ho dovuto subire da parte di Istituti bancari e di Equitalia, dopo anni di produttività e serenità lavorativa, raggiunta con tanto lavoro, impegno e sacrifici. Tutto ebbe inizio nel 2007, quando il Signor Buttiglione ricevette una telefonata da uno studio notarile, che lo avvisava di essere in possesso di un suo assegno bancario scoperto e pronto per essere protestato! “Caddi dalle nuvole, incredulo. racconta Silvio e non mi rimase che recarmi prontamente allo studio e fu li che venni a conoscenza che l'Istituto bancario, con cui avevo un piccolo fido, mi aveva chiuso il conto corrente senza alcun avviso, lasciandomi in mezzo ai debiti. L'indomani presso l'Istituto di credito in questione Silvio riusci solo a sapere dal direttore che la decisione era stata presa dalla direzione centrale e pochi giorni dopo ricevette una raccomandata che notificava la chiusura del conto corrente e la richiesta di rientro immediato del fido concesso. Altre banche, come un effetto domino, procedettero con la chiusura dei suoi conti correnti, e di li a poco si verificò anche il primo pignoramento immobiliare . “Fu la casa di Rimini, ricorda con malinconia Silvio, in cui viveva mio figlio minore, malato di sclerosi multipla ad essere venduta in un'asta giudiziaria. Fu così che persi un pezzo del mio cuore.“ A questo punto compare Equitalia e Silvio deve decidere, vista la crisi di liquidità, se pagare gli stipendi ai dipendenti o le tasse allo Stato ! La scelta, umanamente più giusta, fu quella di pagare lo stipendio ai dipendenti, scelta della quale ricorda Silvio non mi pentirò mai e la rifarei non una ma mille volte. Frustrato dalla sconfitta, una sera, racconta Silvio, mi recai presso la mia unica casa rimasta, a Montesilvano, Abruzzo. Nella solitudine e nella mia tristezza, cercai di trovare la risposta ai miei perché sull'accaduto, versando un fiume di lacrime per la disperazione. Soffocato da un dolore insopportabile, tangibile ma allo stesso tempo non localizzabile, come può esserlo un mal di testa o un mal di schiena, immerso in un male oscuro che devasta l'anima, sembrava stessi per impazzire. Sfinito, non volendo più sopportare questo dolore, inspiegabilmente, mi diressi verso l'armadietto dei farmaci e cominciai ad ingoiare tutte le compresse, poi il mio sguardo cadde su un taglierino posto sul tavolo del salone e mi tagliai i polsi e la gola. Quindi scesi per strada e vagai nella notte, sanguinante, senza una meta. Telefonai al 113 avvertendo del mio gesto; l'operatrice mi trattenne al telefono per oltre 20 minuti, chiedendomi ripetutamente dove mi trovassi. Poi chiusi la telefonata e giunto vicino ad un cassonetto della spazzatura cercai di buttarmi dentro ma non ci riuscii perché svenni prima di farlo. Nel frattempo, però, fu allertata una volante della polizia nella zona per la sua ricerca, e grazie all'intuito dei due agenti della volante ovvero “i miei due angeli” come li definisce nel suo racconto Silvio, l’imprenditore fu trovato mentre su un marciapiedi, privo di sensi e per arrestare l'emorragia furono usati i lacci dei loro scarponi ! Quando si svegliò dal coma, si ritrovò rinchiuso nel centro di igiene mentale. Nel frattempo, mentre gli usurai (a cui anzitempo fu costretto a ricorrere per fronteggiare la situazione drammatica in cui versava) avvicinarono la sua ex moglie, riferendole che non volevano più nulla da me e che mi auguravano una pronta guarigione, cosa che non fece Equitalia che gli diede “la spietata notizia” di aver proceduto al pignoramento della sua casa rimasta, quella dove aveva compiuto il gesto estremo. Fu quello il momento in cui,armato di coraggio, decise di appendersi due grandi cartelloni al collo con su scritto: “ex imprenditore sono rimasto solo condannato a morte da banche ed Equitalia” , “dono un rene o una cornea, a chi mi salva la casa messa all'asta da banche ed Equitalia” e di girare per le strade cittadine di Italia, a partire da Pescara, per diffondere la sua storia, in difesa delle persone che stavano vivendo il suo stesso dramma e, in particolare per sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno dei suicidi legati alla crisi economica, ben sapendo di dover lottare contro un qualcosa molto grande e potente, insomma Davide contro Golia. L’imprenditore chiese aiuto a tanti politici che avvicinava davanti alla Camera dei Deputati a Roma, raccogliendo solo promesse, nulla di più, finché un giorno, ricorda Silvio: incontrai il vice-Presidente della camera Luigi Di Maio durante un suo comizio nella piazza di Montesilvano e gli chiesi, prostrandomi in ginocchio e facendogli notare che prima di allora mi ero prostrato solo davanti a Dio, di prendere in considerazione la mia proposta di legge per arginare il fenomeno dei suicidi. Questa volta fu ascoltato e da quella supplica sembra sia nata e depositata una proposta di legge,attualmente in attesa di essere calendarizzata oltre ai vari interventi insieme ad altri rappresentanti del M5S durante le aste giudiziarie per creare massa critica e far desistere eventuali acquirenti partecipanti all’asta. Ad un’asta, ricorda Silvio Buttuglione, partecipò anche Beppe Grillo, il quale promise pubblicamente l'impegno per salvarmi la casa. Così ben 6 aste andarono deserte, poi il giudice accolse la domanda di sospensiva, redatta dal deputato Andrea Coletti, e potetti avere una tregua dopo un lungo penare. Nel frattempo la banca che per prima inizio le azioni contro l’imprenditore , sembra sia stata commissariata dalla Banca d'Italia ed alcuni funzionari sono stati arrestati, processati e condannati ad un anno di reclusione per aver commesso vari reati come falso in bilancio, riciclaggio di denaro sporco, associazione a delinquere. Dopo oltre 10 anni dall'inizio della sua battaglia Silvio Buttiglione si ritrova a dover ancora affrontare i prossimi mesi, un’ulteriore asta per cercare di difendere ancora una volta la sua casa con tutte le sue forze e si affida ancora una volta al Signore e . . . al Movimento 5 Stelle. Silvio Buttiglione è uno che è riuscito al suo tentativo di suicidio e che risalendo la china della crisi economica, ma quanti hanno avuto la sua forza ? E’ per questo motivo che ho deciso di raccontare in un libro la sua storia che mi auguro serva di aiuto a chi si ritroverà nelle sue ocndizioni, ma principalmente per portare avanti progetti che possano aiutari i tanti SILVIO BUTTIGLIONI che, purtroppo, ESISTONO!

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