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FONTAINE BLANCHE


Presentato il libro “Fontaine Blanche”, di Maria Rosaria Pugliese edito da Homo Scrivens


La presentazione è stata l'occasione per conoscere l'autrice ed ... intervistarla !


“Fontaine Blanche” è nato da un’idea sorta mentre scrivevi il tuo ultimo racconto. Cosa ti ha spinto a farne un romanzo?


Qualche anno fa scrissi "Carretera", una raccolta di quindici storie "on the road" ambientate in vari Paesi del mondo. Tra queste c'era "Fontaine Blanche", un racconto di quindici pagine cui faceva sfondo la Francia.

L'idea che era alla base della narrazione di "Fontaine Blanche" mi piaceva molto, e mi sembrava troppo "costretta" quasi "sprecata " in un racconto breve. Quindi estrapolai la storia francese dalla raccolta e cominciai a lavorarci sopra, arricchendola di personaggi, articolando più situazioni.

Il racconto "Fontaine Blanche" divenne così il romanzo omonimo pubblicato dalla casa editrice "Homo Scrivens".

Le quindici storie “on the road” divenute quattordici, furono pubblicate da go-Ware, con il titolo “Carretera. Quattordici storie strada facendo”.


I temi centrali trattati sono: l’amore, la fede, la vocazione religiosa, il diritto dei preti di sposarsi. Quale predomina?


I piani di lettura di “Fontaine Blanche” sono molteplici. C’è per esempio il tema del viaggio. Il protagonista percorre un cammino attraverso la Francia, che non è solo un viaggio inteso nel senso di trasferimento, ma un vero e proprio percorso interiore. Tuttavia il tema fondamentale del libro è l’amore declinato in vari modi.

L’amore verso Dio, l’amore fraterno per il prossimo, l’amore familiare, l’amore per una donna. Anche l’amicizia, naturalmente, è un tipo d’amore. Come pure l’amore verso gli animali. Nella storia ha un ruolo importante, Lentille, la meticcia simil-bracco, dei Milleret. Una creatura che trascendendo la specie, ha addirittura una specie di premonizione riguardo la sorte del protagonista.

Ma il romanzo si fonda essenzialmente sul conflitto tra l’amore verso il Padre, che per chi ha abbracciato il ministero sacerdotale si compendia nell’astensione dal matrimonio, e qualunque altro tipo di amore esclusivo che non possa esprimersi perché contrario a regole precostituite.


Sull’ultimo tema, tu come la pensi? Saresti favorevole al cambiamento di tale norma di diritto canonico? Secondo te, potrebbero diminuire i casi di molestie e violenze sessuali su minorenni da parte di alcuni sacerdoti?


Penso che vada rivista la norma canonica che proibisce ai sacerdoti di sposarsi.

Intanto perché è una norma - non un dogma di Fede - e come ogni regola può essere modificata. Nel documentarmi sull’argomento ho constatato l’enormità del problema che riguarda non un gruppo sparuto, ma un numero considerevole di preti che chiedono un ripensamento alla Chiesa su una regola così disumana, che crea non poca sofferenza. Anche quando si decide, arbitrariamente, di abbandonare la tonaca.

Ma ho constatato anche una chiusura sull’argomento da parte del Vaticano, sordo a questo tipo di richiesta. C’è da dire, però, che Papa Francesco recentemente ha detto che “la questione è nella sua agenda”, quindi potrebbero esserci novità al riguardo, tenendo presente i tempi della Chiesa.

Consentire ai sacerdoti di sposarsi non comporterebbe, secondo me, se non in minima parte la diminuzione delle violenze sessuali sui minorenni da parte del clero. Quest’ultimo è un problema diverso.


Il romanzo è ambientato in Francia. Cosa ti ha lasciato questa terra?


Mi piace molto la Francia. Conosco tutte le località citate nel libro. Vorrei precisare che “Fontaine Blanche” non è un titolo di fantasia, ma il nome di una località microscopica della Bretagna. Tanto piccola da non essere neppure citata sulle cartine, però nel romanzo è importantissima poiché proprio lì avviene l’epilogo della storia.

La Francia raccontata nel mio libro non è dominata dalla grandeur. È la Francia dei pays con le proprie orgogliose identità. La Borgogna dalle case a graticcio e i vigneti che punteggiano pendii soleggiati. Procedendo verso settentrione, tra filari di chardonnay e pinot, prende corpo la ventosa Piccardia dai sapori forti e con i memoriali che celebrano tragiche pagine di grandi guerre. E l’irrequieta Normandia, terra di corsari e di artisti, che si schiude con le sue spettacolari maree e i frutteti traboccanti di mele. Le scogliere di granito rosa, i merletti e i cavalieri della Tavola Rotonda annunciano il cuore antico della Bretagna, dove si apre lo spazio sacro di Fontaine Blanche.


Con “Fontaine Blanche” sei stata al Salone del Libro di Torino? Hai vinto premi? Se sì, quali?


“Fontaine Blanche” sarà presente (e forse anche l’autrice…) al prossimo Salone del Libro di Torino che si terrà dal 10 al 14 maggio. Ovviamente nello stand della casa editrice “Homo Scrivens”.

Il libro è stato finalista, nella sezione inediti, al Premio Letterario Bukoski edizione 2016.


Cos’hai ora in mente? Potresti anticiparcelo?


Posso dire solo che, senza tralasciare tematiche sociali - ricordo che in “Pazienti Smarriti” affrontai il non facile problema della malasanità - non escludo di cimentarmi in un genere per me assolutamente nuovo. D’altronde la scrittura è anche sperimentazione. Di più preferisco non dire… sono napoletana e quindi scaramantica….

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