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“RUBENS, VAN DYCK, RIBERA. LA COLLEZIONE DI UN PRINCIPE”: CAPOLAVORI DELL’ARTE BAROCCA TORNANO A PAL


Trentasei capolavori dell’arte barocca tornano “a casa”: è la mostra “Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe” che l’Intesa Sanpaolo propone fino al 7 aprile 2019 nel proprio museo di Palazzo Zevallos Stigliano in Via Toledo. Si tratta di opere straordinarie, appartenute per lungo tempo alla famiglia di mercanti Vandeneynden e poi ai principi C

​​olonna di Stigliano che abitarono negli ultimi decenni del Seicento il sontuoso palazzo che oggi porta il nome di Zevallos Stigliano.

La “collezione di un principe” nasce nella Napoli barocca. Il capoluogo partenopeo nel XVII secolo era una città dinamica, ricca di artisti, mercanti, uomini di cultura e aristocratici. Ed è in questo contesto che Jan Vandeneynden e Gaspar de Roomer, mercanti di Anversa trapiantati a Napoli, danno vita ad un’originale raccolta di dipinti, in cui è forte la presenza della pittura fiamminga. Alla morte di Roomer, la famiglia Vandeneyden ereditò parecchi quadri della collezione e la arricchì. Ed è a questo punto che Luca Giordani decise, nel 1688, di redigere un inventario della quadreria di Ferdinando Vandeneynden: grazie a questo documento un gruppo di studiosi ha svolto un accurato lavoro filologico con l’obbiettivo di ricostruire l’originale collezione privata dei mercanti, che era stata dispersa. Questa contava oltre trecento dipinti: esemplari di Pieter Paul Rubens, Anthony van Dyck, Aniello Falcone, Luca Giordano, Mattia Preti, Jusepe de’ Ribera, Salvator Rosa, Massimo Stanzione, Guercino, Annibale Carracci, Jan Brueghel, Jan Miel, Andrea Vaccaro, numerose nature morte, paesaggi e battaglie di altri artisti fiamminghi, alcuni dei quali erano legati da rapporti di parentela alla famiglia Vandeneyden.

La mostra “Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe” -a cura Antonio Ernesto Denunzio- espone 36 opere (alcune inedite), in prestito da collezioni private e musei stranieri e internazionali. Opere che a Palazzo Zevallos Stigliano tornano nella loro antica dimora.

La mostra offre un percorso nel gusto della Napoli barocca, che permette di comprendere come alcuni collezionisti abbiano, con i loro acquisti, contribuito allo sviluppo della scuola pittorica partenopea.


Capolavori esposti tutt’ora famosi sono: il Banchetto di Erode di Peter Paul Rubens, Ritratto degli incisori Pieter de Jode il Vecchio e il Giovane di Anthony Van Dyck e San Girolamo di Jusepe de’ Ribera.

Il dinamismo, l’espressività, l’eccentricità di questi dipinti ben si inseriscono nelle ampie sale di Palazzo Zevallos Stigliano, arricchite da sontuosi lampadari, tappezzerie colorate, soffitti a volta affrescati, porte di legno decorate. Camminando in quelle preziose stanze, si torna indietro, al tempo degli sfarzi e del lusso della Napoli barocca.


San Girolamo, Ribera Ritratto degli incisori Pieter de Jode il Vecchio e il

giovane, Van Dyck

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