
La speranza trionferà a Ottaviano martedì 2 aprile 2019 e il suo colore sarà il blu:
Un messaggio diretto a tutta la società per sollecitare un’apertura concreta nei confronti dei soggetti autistici, in particolare dei tanti ragazzi fin troppo spesso ignorati, emarginati, dimenticati.
Le iniziative per la Giornata Internazionale sull’Autismo prenderanno il via nella mattinata: infatti, più attiva che mai, la onlus #micolorodiblu presieduta dalla dinamica Marisa Gallucci, ha organizzato insieme all’Amministrazione comunale di Ottaviano e agli Istituti comprensivi del Territorio, un flashmob nella centrale piazza Municipio che come per incanto che si colorerà appunto di blu portando il messaggio dei ragazzi autistici e delle loro famiglie.

In serata, nel bel contesto di Casale Principe ‘O Feo, si svolgerà poi il previsto gran gala solidale: “Uno chef per amico”, dedicato alla raccolta fondi per sostenere il progetto di #micolorodiblu sulla diversità intesa come elemento di distinzione che genera occasioni ed opportunità.
L’iniziativa si collega alla Giornata Internazionale della consapevolezza sull’Autismo.
Saranno proprio i ragazzi autistici a cucinare per i partecipati, collaborando con famosi chef campani che si sono messi a disposizione con entusiasmo, a favore di questi significativo impegno solidale.

Parteciperanno: Nunzio Spagnuolo del MM Lounge Restaurant - già sous chef del padre della Cucina Italiana, Gualtiero Marchesi e chef nelle più prestigiose strutture del Maestro - che dal primo aprile sarà a capo della Brigata del Rada a Positano; Valentino Buonincontri patron di Bertie’s Bistrot, Nola; Stefano Parrella e Linda Evangelista, Lanterna, Mugnano; Vincenzo Ferro, L’Antica Fraconia; Aniello Aiello e Guido Michele Langellotti, Moon Valley; Paolo Iovieno, Pupetto; Vincenzo Toppi, Amor Mio; Luigi Di Martino e Gino Donnarumma, Villa Magia e Macelleria Maggiore; Alfonso Vaccaro e Alessia De Nicola, Ruah; Marco De Cesare, Amabile; Erio Donizzetti, Mangiando sul Serio, Vincenzo Faiella, Tenerità; Angelo Santorelli, Palazzo Giordano Bruno; Ciro Catapano, Bifulco Executive; il consultant Salvatore Acampora e per la pasticceria, Antonio Di Rosa, La Delizia, ed Emilio Ambrosio. Saranno tutti ospitati nella cucina di Casale Principe ‘O Feo dalli chef residenti Aniello Visone.

Nella serata, interventi di molti ospiti e artisti, inoltre show di Mario Donald, barman del Ruah.
L’iniziativa porta la firma di #micolorodiblu, in primissima nella persona della sua instancabile presidente Marisa Gallucci, insieme all’Isis De Medici, guidato dall’altrettanto attivissimo prof. Vincenzo Falco; collaborano gli chef pasticcieri Gennaro Langellotti di Gallucci Nola e Tommaso Foglia, insieme ai tanti colleghi e amici solidali.
“Il ricavato sarà impiegato per il progetto utile all’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici nel comparto ricettivo. - spiega la presidente di #micolorodiblu - Uno chef per amico vuole essere anche e soprattutto un progetto utile all’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici nel comparto ricettivo. È un itinerario impervio che ci metterà di fronte ad ostacoli, insidie, muri di cemento. Ne siamo consapevoli, ma la forza di volontà è più forte di ogni svilimento”.
Marisa Gallucci inoltre sottolinea, ringraziando a nome di #micoloridiblu e a titolo personale, per il supporto fondamentale il preside dell’Isis De Medici di Ottaviano, Vincenzo Falco insieme alla sua Squadra e al Corpo Docent, Langellotti e Foglia unitamente agli altri chef, sottolineando “il loro immenso senso di solidarietà”.
La Onlus che da anni con impegno e dedizione opera a favore delle famiglie di ragazzi con disturbo dello spettro autistico, insieme ai centri di riabilitazione NeapoliSanit di Ottaviano, Moscati di Cercola e Aias di Cicciano.
#micolorodiblu, ha scelto di servirsi della cucina come viatico al fine di consentire ai ragazzi autistici di esternare le tante potenzialità spesso inespresse e la predisposizione per i fornelli.
“Abbiamo la fortuna di avere tra noi persone preziose che quotidianamente offrono il loro contributo - aggiunge Gallucci - la loro professionalità, la loro passione alla ricerca ed al trattamento dei disturbi dello spettro e hanno creduto al progetto di una sensibilizzazione 2.0 che va oltre il mero testimonialismo, ma che guarda necessariamente altrove: sensibilizzare vuol dire aiutare, principalmente, ed il sostegno è tale quando si concretizza in un progetto chiaro, lineare, visibile, ben definito”.