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UN MISTERIOSO ASSASSINIO AL TEMPO DEI BORBONE

Per i tipi de La Stamperia del Valentino è appena uscito un romanzo giallo del tutto particolare “Il delitto delle Fosse del grano”, di Raffaele Zocchi, ambientato nella Napoli del Settecento, sotto il regno di Carlo III di Borbone.


Il ritrovamento del cadavere di un giovane nobile nelle Fosse del grano, il deposito delle scorte di grano nella Napoli del settecento, fa scattare un’indagine per scoprire il colpevole, affidata al capitano di giustizia Pietro Trematerra.

L’affare è delicato, trattandosi di famiglia in vista nella società napoletana del tempo e diventa ancora più delicato quando si scopre che possono essere coinvolte altre famiglie di antica nobiltà e molto potenti, al punto che il re Carlo III in persona si interessa dell’evolversi della vicenda, informandosi attraverso il segretario di Stato Bernardo Tanucci.

Il povero capitano di giustizia, come allora si chiamavano i commissari, si trova a dover sbrogliare una matassa alquanto intricata, subendo le pressioni dei suoi superiori, che vorrebbero la soluzione del caso senza creare scandalo e gli atteggiamenti supponenti dei nobili che, invece di collaborare nelle indagini, finiscono per ostacolarle.

La trama si sviluppa in una Napoli popolata da personaggi tipici, ognuno descritto con poche ma efficaci pennellate, appartenenti a tutte le classi sociali, comprese le suore di clausura di un antico convento.

Le indagini vanno avanti tra cunicoli sotterranei, palazzi nobiliari. delitti che si susseguono senza apparente legame tra di loro, fino al colpo di scena finale nel quale si svela finalmente l’enigma.

Vi sono, insomma, tutti i canoni del giallo classico in questo racconto che affabula il lettore anche in virtù di un’ironia che spesso affiora tra le righe. Se proprio si vuole trarre una morale da questa favola è questa: al di là degli usi e costumi legati alle varie epoche, i comportamenti umani e le regole sociali sono sostanzialmente sempre gli stessi.



L’autore, Raffaele Zocchi, è un ingegnere prestato alla letteratura.

Dopo aver lavorato molti anni come dirigente d’azienda, si è cimentato nelle arti letterarie, pubblicando nel 2009 il libro di poesie dal titolo “Versi diversi”, al quale nel 2013 si è aggiunto “Pinzillacchere”, un libro di racconti in chiave ironica

Nel 2019 con “A rena ‘e Palmarola” l'ingegnere, durante una sua vacanza estiva nelll’isola di Ponza, di cui è ormai un abituè per non dire cittadino onorario, ha trovato la sua ispirazione per una serie di racconti legati all'isola.

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