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ANTONELLA CAPOBIANCO E IL SUO LIBRO, NEI NOSTRI SOGNI - L'INTERVISTA

  • COMUNICATO renail
  • 6 set 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 12 set 2021


Pubblicato a febbraio 2021 da PAV Edizioni e presentato alla stampa e al pubblico di Napoli, città della sua autrice, nel mese di luglio scorso, "Nei nostri sogni" è il primo libro di Antonella Capobianco. Moglie e madre di due ragazzi, la Capobianco ha debuttato con un romanzo che esplora le infinite vie del soprannaturale e del rapporto tra i vivi e i morti, in quel regno dei sogni che è chiave di lettura della storia e grimaldello per la scoperta di numerose dinamiche. Emma, la giovane protagonista, è una mamma che viene a mancare troppo presto e di fatto si trasforma in un vero deus ex machina per le sorti dei due figli, uno alle prese con l'accettazione della propria omosessualità e l'altro con il confronto multietnico e culturale della nostra società. Abbiamo parlato con Antonella in questa intervista dei temi del libro.


Antonella, cosa rappresenta la famiglia per te?

La famiglia è un contesto potente e coinvolgente e proprio per questo basilare nella vita di ognuno.


Sei una madre protettiva e premurosa come Emma o siete donne diverse?

Emma mi somiglia moltissimo.


Hai più paura di non conoscere i tuoi cari o di poterli perdere, venendo a mancare come purtroppo accade alla tua protagonista nel libro?

Sono terrorizzata dall’idea di perderli e di non poterli più proteggere.


Credi in Dio o hai un tuo concetto di spiritualità?

Non sono più cattolica. Non credo che esista un Creatore con le caratteristiche del Dio cristiano. Vedo l’umanità troppo allo sbaraglio.


Sei favorevole alle rivendicazioni e alle istanze che la comunità LGBTQ+ porta avanti in questo paese, avendo affrontato questo tema nel tuo libro, fino all’episodio di omofobia descritto a un certo punto?

Ciascun essere umano dovrebbe vivere liberamente la propria esistenza, rispettando le proprie inclinazioni. Nessuno ha il diritto di contestare le libertà personali altrui, tanto meno attraverso comportamenti violenti. Potremo parlare di civiltà quando qualsiasi atteggiamento discriminatorio sarà sconfitto.


Se potessi incontrare nei sogni una persona a te cara andata via, chi sarebbe costei?

Un amico morto giovanissimo, in circostanze tragiche, per chiedergli se è in pace.


Secondo te abbiamo davvero chance di vita ultraterrena e, se sì, chi vorresti incontrare dopo?

Molti aspetti della vita ancora non hanno spiegazione, quindi non escluderei la possibilità che il percorso fatto sulla terra possa continuare dopo la morte corporale. In fondo l’energia non si estingue.


Hai in mente un altro libro?

Ho qualche idea, ancora troppo vaga però.


Nel libro descrivi due città, oltre Napoli, ovvero San Francisco e Vienna, ci sei stata?

Si ci sono stata.


Pensi che le cose possano cambiare in Italia per chi è diverso, per le diversità culturali e di orientamento e quanto un libro o la cultura in generale possono incidere?

Se cambiasse l’impostazione culturale sicuramente si.


Hai mai sognato di incontrare un autore del passato? Se sì, quale, e cosa gli diresti o cosa chiederesti?

Mi sarebbe piaciuto chiacchierare con Oriana Fallaci, il mio mito.


Il libro che ti ha cambiato la vita, dopo averlo letto, se c’è.

Sono veramente troppi i libri dai quali ho attinto insegnamenti, ma “Le vostre zone erronee” di Dyer ha dato uno scossone al mio sistema di vita.

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