Il sound di Dedalos è ascrivibile al witch house come genere: è caratterizzato, infatti, da suoni eterei ed un ampio uso di synths con melodie gothic/horror. Ascoltando questo artista mi viene da pensare a band come White Ring e Crim3s. Le vocals sono eteree come ascoltiamo in “Running away”: qui è ospite May Rei come cantante femminile su beat abbastanza duro, piano lievemente inquietante e suoni d'atmosfera affini all'ambient. I refrain di synth catturano subito la nostra attenzione, sono proprio magnetici. L'opener e title-track “Funeral” è tanto funerea, dark/horror, peculiarità di tutto il disco. Altro piano e altri synth su suoni ambient. Il beat sembra provenire dal downtempo. Insomma, nel sound di Dedalos si fondono diversi generi in un connubio tanto sperimentale.
Il livello tecnico è eccellente: molto buoni sia mixing, master che editing/produzione sonora. Tanto buono pure il songwriting e l'acclimatamento che la musica di questo artista riesce ad infondere. Lo vediamo in “Forever you” dove subito entriamo in questa dimensione gotica e malinconica: siamo come avviluppati dalle melodie e dalle armonie. “Forever you” è sicuramente una delle migliori del disco: scatena tanto appeal e il beat è tanto dirompente, un beat killer. “Ne znayu” sembra un approfondimento di “Forever you”: beat simile ed elaborazione diversa nei tappeti e nei muri sonori.
“Flowers on the grave” mi piace per il contrasto luce/tenebre che esprime con le sonorità, sonorità sempre tanto cinematografiche. “Beyond” e “Drift” si caratterizzano per un beat tanto dinamico. E la dinamica è un altro punto di forza di questo disco, un disco nel quale le canzoni sono tanto simili e l'ascolto risulta tanto scorrevole. Lo stile è ben definito, il sound tanto riconoscibile.
Di “Shine” è bella l'evoluzione dei suoni, un'altra perla da ascoltare assolutamente in questo disco. “You are gone” trasmette una malinconia infinita in forma di onde sonore. “Dead” è la più lugubre del disco, senza dubbio mentre “Return” è tanto ampia, ariosa, quel poco in più delle altre.
“Funeral”, l'album di Dedalos, propone un mondo sonoro stupefacente perfettamente in linea con il genere musicale scelto e offerto con grande livello tecnico. Le impressioni sonore funeree e cinematografiche allo stesso tempo portano l'ascoltatore in una dimensione tanto oscura con bagliori qui e là sorprendenti. Il dark mood di questo artista stupirà tanti ascoltatori in cerca di vibrazioni desolanti, malinconiche: il blu scuro è il colore dominante in “Funeral”, un quadro dalle pennellate piene di pathos, un quadro che suscita una sorta di sindrome di Stendhal nell'ascoltatore, ascoltatore che grazie al disco potrà fare un viaggio allucinante...
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