“Arturo” presenta un arpeggiatore, basso e batteria con sonorità tra indietronica e new wave. Ci sembra una sorta di fusione tra CSI di Ferretti e Joy Division. Il tutto si mostra con una struttura scarna, essenziale. Il sound è plumbeo ed austero ed il cantato ed alcuni passaggi della ritmica rendono il tutto tanto inquietante e dinamico allo stesso tempo. A tratti mi sembra di ascoltare pure i The Cure di “Pornography”.
“I can't breathe” conferma questa mia ultima impressione con questi synth alla Cure di qualche decennio fa: synth non elaborati e tanto atmosferici come si usava una volta. Sound sempre tanto tetro e sinistro: ci sembra di ascoltare musica proveniente da un'altro mondo, da un pianeta spoglio, brullo, senza vita. I refrain funzionano tanto e si bilanciano alla perfezione con la ritmica.
“Little mind” è tanto viaggiante ma comunque sempre astrusa. Questo cantato leggiadro sembra portare la mente a qualcosa dei Radiohead o sempre ai CSI. Verso la fine il synth diventa “sgargiante” e sembra disegnare come un'epifania. “Survive” conclude il tutto con il suo estro tanto marziale e sempre in linea con il resto del disco. Siamo sempre alle sonorità di qualche decennio fa reinterpretate da Dispnea. Qui come altrove si ascolta l'eco di “Pornography” o “Seventeen Seconds” dei Cure.
Nonostante le influenze Dispnea dimostra di avere un tratto unico, un sound tanto riconoscibile e tanto alternative/underground. La Sicilia alternative dimostra di avere proprio tante frecce al suo arco e non è una scoperta di oggi. Dispnea è come un UFO nel panorama indipendente italiano, un oggetto non identificato che ci fa “finalmente” dimenticare tante sonorità oramai abusate e stra-abusate per ritornare a sonorità ancestrali, primigenie, reinterpretate e portate nella contemporaneità....perché nel postmoderno si sa che la riscrittura “distorta” e “modificata” ha la sua importanza….
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“Come è indispensabile il respiro, così per noi lo è suonare”
Da questa considerazione nasce il progetto Dispnea, i cui fautori sono Mauro Maniscalco, Leonardo Vetrano e Valerio Gambino, già membri dei dasES, che a causa delle restrizioni da covid, si vedono costretti ad interrompere l’attività con la band principale e creare, un progetto parallelo, che gli permetta di continuare a fare musica. Il sound sviluppato è molto minimale, nessuna chitarra elettrica, solo synth, basso e batteria, anche la voce molto minimale, a sostegno della musica, con testi sia in italiano, che inglese. In fase di registrazione al gruppo fa da supporto anche Francesco Less, che oltre a a registrare i brani presso il suo studio RoadHouse 11 di Cianciana, aggiunge il suo tocco e la sua competenza artistica. Quello che ne esce fuori è un insieme tra Post Punk, New Wave a tratti dilatata fino ad arrivare al Post Rock.
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Instagram: https://www.instagram.com/dispneaofficial
Bandcamp: dispneaofficial.bandcamp.com
Contatti: dispneaofficial@gmail.com
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