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LA LUCE COME VITA: UNA METAFORA DI LUNGO CORSO


“Vedere la luce del sole”: vivere


Nella lingua poetica greca arcaica il termine φάος, “luce”, è spesso usato all’interno di un linguaggio metaforico legato alla vita: l’espressione “vedere la luce del sole”, di impiego frequente, equivale a “vivere”.

Per farla breve: vivere e vedere la luce del sole sono un binomio sinonimico usuale, tanto usuale da far credere che già a un livello cronologico alto “vedere la luce del sole” fosse una metafora spenta.

Questa equivalenza “luce = vita” a volte appare declinata con un ulteriore scarto metaforico, questa volta di tipo affettivo: qualcuno rappresenta per qualcun altro la luce, ovvero la vita. In questo caso la “luce/vita” sottolinea la dichiarazione di un affetto profondo che lega gli individui.


“Abbandonare la luce del sole”: morire


Per converso, ma insistendo sullo stesso punto metaforico “luce = vita”, il sintagma “abbandonare / lasciare la luce del sole” esprime la nozione del “morire”. Un passaggio iliadico illustra bene il senso, presentando un violento contrasto tra le diverse condizioni di Achille vivo da un lato e di Patroclo morto dall’altro.





Una metafora intuitiva


Il perché dell’equivalenza “luce = vita” è palese: è la luce che consente la vita (dal punto di vista biologico), è nelle ore di luce che si svolgono le attività dell’uomo (che, sempre dal punto di vista biologico, è un essere diurno).

Sempre sul piano dell’elaborazione culturale, assumendo il punto di vista inverso, questa evidenza è stata variamente elaborata nelle credenze relative al mondo dei morti, che nelle più varie società è stato immaginato come luogo buio, avvolto dalla nebbia, caratterizzato da una pervasiva non- visibilità: un luogo dove “non si vede la luce”, appunto. E nemmeno l’Inferno di Dante fa eccezione.


La luce come rivelazione


La semantica della luce come vita è emblematicamente declinata come rivelazione che dà accesso alla vita oltremondana, al regno dei cieli, nel messaggio evangelico. Nel Vangelo di Matteo (4. 16), si citano e dichiarano compiute le parole del profeta Isaia:

il popolo immerso nelle tenebre / ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte / una luce si è levata.

L’ombra, la tenebra, cioè uno stato di morte spirituale prima ancora che materiale, è la condizione dell’uomo prima della venuta della luce che illumina la mente con la verità: la luce/rivelazione di Cristo/vita.

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