S'intitola "Viola" l’ultimo lavoro in studio dei das Es.
Link streaming Spotify: https://open.spotify.com/album/0FLDb9siXtKF9xFoECVUpr
Li abbiamo intervistati...
Ciao, grazie per essere qui con noi. Prima di cominciare, dove troviamo le origini della vostra passione per la musica?
Ciao e grazie a voi per questo spazio. Quello che accomuna tutti i componenti del gruppo è che sicuramente ci ha avvicinato alla musica, è l’ascolto per quel rock alternativo degli anni 90/00 e la new wave degli anni 80, musica che invogliava noi giovani ad imbracciare uno strumento e formare una band.
Quali sono la band, gli artisti che vi hanno influenzato di più?
Nei das Es confluiscono attitudini differenti ed influenze diverse, che vanno dai The Beatles a De Andrè. Un punto in comune è stato trovato sicuramente nella New Wave e nell’alternative rock, soprattutto italiano. Possiamo fare il nome di band come Joy Division, Interpol, Editors, Sonic Youth, Marlene Kuntz e Afterhours
Eccoci a 'Viola', perché la scelta dell'italiano?
Non è stata una scelta, ma una necessità. Il nostro pubblico ha una risposta migliore e con la nostra lingua, anche se musicalmente non semplice, riusciamo ad esprimere concetti, che con l’inglese non risultavano al meglio.
Cosa volete trasmettere ai vostri ascoltatori?
Questo disco è nato da un esigenza espressiva, i testi dei brani parlano del “disaggio”visto da più aspetti, ma tutti hanno un senso di riscossa e di rivincita. Probabilmente è questo senso di “non mollare mai”, che intrinsecamente vogliamo trasmettere al pubblico.
La data d'uscita non è un caso, perché?
Il 5 Aprile si ricordano le date del suicidio di Kurt Cobain e Layne Staley.
Siamo ai saluti, quali sono i vostri progetti per il futuro? Grazie ancora per essere stati con noi.
Al momento stiamo lavorando a nuovi brani e preparando una scaletta comprensiva di alcune cover rimaneggiate, per poter affrontare i live estivi. Grazie a voi...
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