"PREMIO SILARUSS 2025" - 55 ANNI DI PAROLE CHE UNICONO BATTIPAGLIA E CAPACCIO PAESTUM
- ippressoffice
- 22 ott
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Edizione di memoria e futuro alla Biblioteca Erica
Tra i vincitori Pierino Montini, Paolo De Simone e Vincenzo Ruggiero Perrino

Alla Biblioteca Erica di Capaccio Paestum si è celebrata la 55ª edizione del Premio Nazionale Sìlarus, appuntamento che ha riportato nel cuore del Cilento una tradizione letteraria capace di attraversare generazioni. La cerimonia, ospitata martedì 21 ottobre, ha segnato il passaggio simbolico “da Battipaglia a Capaccio Paestum”, confermando la vocazione territoriale del premio.
Nato dall’esperienza della storica rivista “Sìlarus”, fondata nel 1961 dal poeta Italo Rocco, il premio continua a onorare poesia, narrativa e saggistica, restando fedele alla sua missione originaria: dare voce alla letteratura italiana. A oltre mezzo secolo dalla nascita, la sigla “Sìlarus” resta tra le più longeve del panorama culturale nazionale.
I premiati 2025
Per la poesia il riconoscimento è andato a Pierino Montini; per la narrativa a Paolo De Simone; per la saggistica a Vincenzo Ruggiero Perrino. Tre profili diversi, un comune denominatore: la qualità della scrittura e la capacità di dialogare con il presente.
I riconoscimenti speciali hanno valorizzato il lavoro di Silvia Zoppi, Antonietta Benagiano e Ulisse Di Palma. Proprio al poeta Di Palma è stata affidata anche l’interpretazione delle letture poetiche durante la cerimonia, sottolineando il legame tra pagina e voce.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gaetano Paolino e gli interventi dei professori Granese, Mello e Di Lieto, la giornata ha reso omaggio alla memoria di Italo Rocco, ricordato con emozione dalla figlia Lorenza Rocco Carbone: un passaggio di testimone affettivo e culturale che ha ribadito le radici del premio.
La scelta della Biblioteca Erica non è casuale: negli ultimi anni il presidio culturale di Capaccio Paestum ha stretto una collaborazione con la Fondazione Bellonci/Premio Strega, confermandosi luogo vivo di incontri, presentazioni e laboratori dedicati alla lettura.
Tra parole, musica e memoria, questa edizione del Sìlarus ha restituito alla comunità “il gusto della cultura vissuta”: un momento corale che ha intrecciato territorio e letteratura, ricordando da dove veniamo e indicando, con discrezione e passione, la strada che la buona scrittura può ancora aprire.





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