“Ritual project” il sesto mockumentary del ciclo “Ventidue” dedicato ai progetti di comunità di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. Prossima pubblicazione sabato 22 ottobre, ore 20:22
Un’esplorazione sul filo sottile tra festa e devozione popolare, seguendo la traccia quasi impercettibile, ma persistente nella memoria collettiva, dei suoni e dei canti tradizionali, tanto da diventare il primo segno dell’identità di un luogo e dell’appartenenza ad esso. Rilette, rielaborate, reinterpretate per adattarle alla sensibilità contemporanea, ma sempre uguali a se stesse, le musiche e le danze rituali, un tempo preghiera e invocazione contro le avversità della vita per chi lavorava nei campi o andava per mare, pur in mezzo ad una folla di persone con il telefonino in mano, continuano ad essere, un’imperdibile occasione di festa per ritrovarsi, riconoscersi, talvolta riconciliarsi, con la vita e con chi la condivide con noi.
È l’essenza di “Ritual Project” il sesto mockumentary del ciclo “Ventidue”, la serie di documentari di narrazione a cura di Nuvola TV e Procida TV dedicato alle iniziative culturali e sociali promosse negli anni dal Comune di Procida e così radicate sul territorio, da essere naturalmente scelte per essere inserite nel programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. Girato nei locali della discoteca isolana 404 Not Found, il film breve di narrazione verrà diffuso in rete sabato 22 ottobre alle ore 20:22 sul canale youtube della televisione locale (@procidatv). Le prossime uscite sono fissate per novembre e dicembre, sempre il giorno 22 del mese.
«Il progetto va avanti dal 2008 circa – racconta il promotore dell’iniziativa sul territorio Leonardo Scotto di Monaco che per gli eventi procidani ha collaborato con i musicisti Pier Paolo Polcari e Daniele Ubik – Un percorso lungo e appassionante perché le espressioni sonore della tradizione, sono molto importanti nel dialetto procidano». A dare corpo e voce ad un devoto dei giorni nostri, è Valerio Carabellese. Procidano, 45 anni, padre di tre ragazzi, tabaccaio di professione e attore per passione con piccole parti anche in produzioni importanti come “Un posto al sole” e “Il commissario Ricciardi”: «ho deciso di partecipare per curiosità e voglia di imparare qualcosa di nuovo da questa esperienza che, un po’ come il motto “La cultura non isola”, ci consente di esprimere e far conoscere, il nostro senso di comunità».
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